Diego nel paese delle meraviglie

Il Giornale di Sicilia, con meritorio spirito d’iniziativa, si è offerto di dar corpo al sindaco invisibile di Palermo. Da ieri si può scrivere a Diego Cammarata, tramite un’e-mail fornita dal quotidiano di via Lincoln, per chiedergli come va, come è andata e come andrà.
La rubrica del giornale più rubrichizzato della Via Lattea (presto ci sarà quella che raggruppa le pagine pari per distinguerle da quelle dispari) s’intitola Parola di sindaco e, visto il personaggio, è una bella scommessa.
Il primo cittadino di Palermo è infatti noto per la sua allergia al contraddittorio, per il suo magico defilarsi in uno sbuffo di cipria, per la sua capacità acrobatica di schivare ogni impegno che comporti impegno, per la sua evanescente coerenza del negare sempre.
Parola di sindaco, nel mio immaginario, equivale a Fedeltà di marinaio, o a Genio di un boy scout (in omaggio al comico Jack Benny), o a Vergine di una Selen, oppure fate voi…
Comunque, torniamo a noi. Anzi a lui.
Nel suo esordio sul Gds (lo potete ammirare qui) Cammarata incorre a secondo rigo in un lapsus freudiano. Così si rivolge al fortunato lettore selezionato dalla direzione del giornale.

Innanzitutto voglio ringraziarLa per il tono della Sua lettera, propositivo e attento.

Perché? Si aspettava forse un tono incazzato? E come mai? Chi può mai avercela con lui, sindaco propositivo e attento?
La spiegazione inconscia la fornisce lo stesso Cammarata nell’excusatio del rigo seguente.

In una città grande come Palermo è possibile che si registrino alcune inefficienze nei servizi pubblici.

Il tono è quello di una celebre intervista in cui si descriveva Palermo come una città felice: pochi aggiustamenti e sarebbe un eden in terra, con tanti Cammaratini bianchi a suonare, cantare e brindare leggeri nel cielo.
Segue la disamina del problema lamentato dal lettore, la pulizia di Villaggio Santa Rosalia, nota emergenza della città. Con tanto di autoassoluzione, pratica di cui il sindaco di Palermo è campione mondiale.

E’ anche grazie alla segnalazioni dei cittadini che spesso veniamo a conoscenza di queste inefficienze che non sempre arrivano subito, e direttamente, a nostra conoscenza.

Finisce come nelle favole Fabbri.

La ringrazio signor (…) di avermi scritto e spero che, anche senza il tramite del Giornale di Sicilia, continuerà a farlo. Per rilevare disservizi e guasti e, quando lo riterrà, per rassicurarci sulla bontà degli interventi eseguiti.

Insomma, sentiamoci caro signore. Mi chiami anche in privato. Io sono il sindaco di tutti, e tutti mi interessano. Sono al suo servizio, per servirla servizievolmente. Qualità e convenienza per tutti, non ci sono paragoni. Si fa credito a pensionati, nullatenenti e protestati. Venghino signori.
Il meraviglioso Diego nel meraviglioso paese delle meravigliose meraviglie.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

10 commenti su “Diego nel paese delle meraviglie”

  1. A mille ce n’è
    nel mio mondo di fiabe da narrar
    Venite con me
    in questo mondo
    fatato per sognar
    Non serve l’ombrello, il cappottino rosso, la cartella bella per venir con me
    Basta un po’ di fantasia e di bontà
    Finisce così
    questa favola breve se ne va
    Il disco fa clik
    e vedrete tra un po’ si fermerà
    Ma aspettate e un’altra ne avrete
    “C’era una volta” il cantastorie dirà
    e un’altra favola comincerà.

    Lascio creare, a chi sa giocare meglio di me con le parole, una versione appropriata al soggetto.

  2. Gery…”Gery delle meraviglie”, per la verità, l’ho sempre detto io a te!! E senza alcuna ironia peraltro, anzi, con un tocco di estasi mai estinto.
    baci, e sempre più bravo.
    P.S. Quando finisci con lui lo faresti un saltino a Marsala?…C’è bisogno anche qui, sai?

  3. A mille ce n’è del mio sindaco di cose da narrar venite con me in giro la città a contemplar
    Non c’è bisogno ‘a zingara ma della scopa Brigida
    di copertoni nuovi chè le buche son milioni
    ma che sindaco mai è questo qua????
    Finisce così, prima o poi il suo mandato finirà, che cosa accadrà? chi mai colui che gli succederà?
    La passata amministrazione ha prodotto un buco spaventoso – il nuovo amministratore ci dirà -, ci aspettano tempi duri, ma insieme ce la si farà!
    Basta un pò di fantasia e di bontààà

  4. La descizione che fai di durbans è esilarante, se non fosse tragicamente realistica,grazie!
    Dicono che questi politici della scuola berlusconiana siano degli esperti comunicatori.
    Ci hanno massacrato dicendoci chi è il vecchio politico noioso e chi il nuovo che avanza,fresco,pimpante(!),sorridente,i-pod e blog,tecnologicamente all’avanguardia e assolutamente cool.
    Il rapporto con la gente…solo clientela.
    Rappresentare le esigenze di un territorio…puro provincialismo.
    I comizi di piazza…da comunisti.
    Strigere le mani della gente e parlare con loro…cose da collusi vasa-vasa.
    Parlare in aula,presentare disegni di legge ed emendamenti,interrogazioni, interpellanze…inutili cavilli e perdite di tempo…così come presentare le liste per le candidature,suvvia bastano i mega-manifesti elettorali!
    Quando senti poi certe dichiarazioni del nostro Sindaco,come quella di qualche giorno fa sui confortanti dati della disoccupazione a Palermo,e l’ultima quella sullo scandalo dei beni confiscati,in cui cade dalle nuvole,prende le distanze da se stesso e dice che indagherà inorridito,mi chiedo,secondo questa innovativa strategia di comunicazione politica,sarà meglio passare per mascalzoni o per cog…ni?

  5. Peccato che le rispostine gliele scrive la sua seguace portavoce…almeno quella la riescono a pagare…anzi…guai! Le fanno pure usare l’auto blu…

  6. Giusi,
    non era collaborazione a titolo gratuito?
    I fringe, rientrano nel titolo oppure no?

    Ma forse sbaglio Dott.ssa.

  7. Se vogliamo fare il paragone con la storia di Alice nel paese delle meraviglie, immagino il nostro Sindaco come il coniglio (che bell’accostamento che ho fatto, il Sindaco-coniglio!) e la città di Palermo come Alice che invano cerca di inseguirlo. E lui che continua a ripetere: “sono in ritardo, sono in ritardo” e scappa via.
    E i denti sono gli stessi

  8. Caro Gery.
    Noi cittadini palermitani siamo con l’acqua alla gola;con il rincaro sa quanto ci costerà||||||

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